Carlo Riva Vercellotti

IL
PROGRAMMA

Il Piemonte per l'ambiente

L’ambiente è la nostra casa e proteggerlo rappresenta una priorità non solo perché è doveroso nei
confronti delle future generazioni, ma anche perché è fondamentale mettere in campo sin da ora
quelle misure di contrasto al climate change di cui riscontriamo effetti già ora con i fenomeni estremi
della siccità e degli eventi alluvionali sempre più frequenti.
Partendo da questa consapevolezza negli ultimi cinque anni questa amministrazione ha triplicato gli
investimenti finanziari (con l’utilizzo di fondi Fesr, Feasr e altre risorse regionali e nazionali) sulla qualità
dell’aria.

Se si analizza il FESR, si nota che la programmazione 2014-2022 aveva previsto per le tematiche ambientali circa 181 milioni di euro; la nuova programmazione 2023-2027, prevede 475 milioni, non solo su misure per l’efficienza energetica ma più in generale per la transizione ecologica a favore di enti pubblici e aziende, per contribuire a ridurre le emissioni climalteranti e inquinanti, aumentando la resilienza dei territori mediante la promozione delle infrastrutture verdi e blu. Altri 73 milioni di euro sono stanziati per la mitigazione degli effetti dell’agricoltura sulla qualità dell’aria: di cui 27 milioni di euro per misure dirette per il miglioramento della qualità dell’aria e 46,2 milioni per misure che contrastano il cambiamento climatico e lo stoccaggio del carbonio. In questo momento, la Regione lavora su 470 milioni su diverse tipologie di bandi provenienti da diverse fonti finanziarie per il miglioramento della qualità dell’aria attraverso misure dirette su trasporti, efficientemento energetico, green community e idrogeno. Abbiamo già investito 158 milioni di euro, oltre a 36 milioni dal Ministero dell’Ambiente impiegati per l’acquisto di 168 nuovi pullman, 78 milioni per 488 nuovi autobus. Come Regione Piemonte, abbiamo anche a disposizione fondi complementari al PNRR per 29 milioni da utilizzare per l’acquisto di 100 mezzi entro il 2026, oltre a 5,3 milioni complessivi per favorire la rottamazione di mezzi commerciali inquinanti e la sostituzione con veicoli green. Da segnalare, a questo proposito, che sono già stati acquistati da privati, grazie a un contributo regionale, 317 mezzi nuovi. La Regione ha inoltre messo in campo 3,6 milioni per la sostituzione di stufe e caldaie a biomasse inquinanti: nello specifico, questa misura ha permesso di installare 1.700 generatori. A tutto ciò si aggiungono 6 milioni di euro per favorire progetti di mobilità sostenibile nelle città. Lavoriamo per sviluppare nuove tecnologie che migliorino l’ambiente, limitino l’impatto dei cambiamenti climatici e delle polveri sottili, e potenzino lo sviluppo di fonti energetiche alternative e rinnovabili a partire dall’idrogeno per cui il Piemonte è una delle 5 regioni ad aver ottenuto dal governo il progetto bandiera con i fondi del PNRR. La società Environment Park di Torino, di cui la Regione è socia, ad esempio, lavora da oltre 25 anni sull’innovazione, sulla tutela dell’ambiente, ospita aziende e start up ad altissimo tasso tecnologico per l’uso di carburanti alternativi, progetti di stoccaggio dell’idrogeno, cattura e riduzione della Co2 in atmosfera, e collabora all’impegno stabilito dalla Coop 2028, per arrivare alla neutralità climatica entro il 2030. Per quanto riguarda la qualità dell’aria, nel 2023, in tutte le stazioni in cui è presente un analizzatore automatico, le concentrazioni medie annue rilevate da Arpa sono risultate essere inferiori o uguali a quelle del 2022 e anche del 2021. Tutte le stazioni valutate hanno rispettato il valore limite medio annuale previsto dalla normativa, che è di 40 microgrammi per metro cubo. Prendendo in esame il 2024, alla stazione Rebaudengo di Torino (storicamente la peggiore) i superamenti dal 1° gennaio al 18 aprile sono stati 28 rispetto ai 40 dello stesso periodo del 2023, ai 49 del 2022 e ai 34 del 2021. Si tratta del dato parziale più basso degli ultimi dieci anni. Per quanto riguarda la raccolta differenziata abbiamo centrato gli obiettivi del 65% e fissato quelli per i prossimi anni. Nel 2023 il Consiglio regionale ha infatti approvato il Piano regionale per la gestione dei Rifiuti Urbani e di Bonifica delle Aree Inquinate, a conclusione di un lungo lavoro avviato nel marzo del 2021. Il piano, che ha una prospettiva di medio-lungo termine, fino al 2035, prende in considerazione gli obiettivi nazionali ed europei da raggiungere soprattutto in tema di prevenzione della produzione di rifiuti, di raccolta differenziata, di riciclo e di riduzione del ricorso alla discarica. Gli step fissati dal piano regionale prevedono: per la percentuale di raccolta differenziata il raggiungimento del 70% entro il 2025, del 75% entro il 2030 e dell’82% entro il 2035.

Un Piemonte ad "attrazione sostenibile"

“Oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” Francesco, Laudato sì, n. 49 L’imperativo è adattarci ai cambiamenti climatici: pianificare e implementare strategie per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici, come l’aumento delle temperature e i lunghi periodi senza pioggia. Promuoviamo la protezione delle infrastrutture contro i fenomeni meteorologici estremi. Perseguiamo la riduzione delle emissioni di gas serra promuovendo l’innovazione sulle fonti energetiche rinnovabili, l’idrogeno verde, i combustibili di nuova generazione. Meno CO2 ma anche meno inquinanti emessi in atmosfera: l’energia sostenibile e l’aria più pulita. Favoriamo la collaborazione internazionale per affrontare il cambiamento climatico, partecipando attivamente agli accordi internazionali e promuovendo la condivisione delle migliori pratiche. Insieme, saremo più efficaci. E anche più forti. Per attrarre investimenti, imprese e le migliori competenze un territorio deve tendere verso una reale comunità che metta la sostenibilità come una delle prime fondamentali priorità. Il riferimento ai quattro elementi – fuoco, acqua, aria, terra – è comune a tutte le cosmogonie. Il clima è una conseguenza diretta dello sviluppo, dell’utilizzo e dell’interazione dei quattro elementi e dell’uomo.

Proteggiamo il suolo e con esso la nostra salute, meno fertilizzanti chimici, più fertilizzanti organici, prodotti sul nostro territorio, dai nostri impianti, dal nostro settore agrozootecnico. Conserviamo le foreste e manuteniamo i boschi: la salvaguardia delle foreste e la gestione sostenibile del suolo svolgono un ruolo fondamentale nell’assorbimento del biossido di carbonio e nel mantenimento dell’equilibrio climatico, preservare la biodiversità e mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico.
Valorizziamo i boschi anche come risorsa socio-economica promuovendo i suoi prodotti e le filiere connesse.


NUOVA LEGGE URBANISTICA
Promuoviamo un uso razionale del suolo, il benessere di città e comunità attraverso una nuova legge urbanistica moderna improntata alla semplificazione delle procedure e strumenti di pianificazione e programmazione territoriali orientati a ricercare il migliore equilibrio tra sviluppo economico-sociale e risorse ambientali.

2. ACQUA
Valorizziamo le riserve di acqua delle nostre montagne, dei nostri acquiferi, difendiamole
dall’inquinamento, garantiamo ai cittadini un’acqua buona, pura, libera dalle sostanze pericolose.
Proseguiamo nella progettazione e realizzazione degli invasi per raccogliere e conservare l’acqua
quando c’è e usarla quando manca. Dobbiamo vincere la sfida contro gli inquinanti emergenti.

Il biometano può diventare la fonte energetica Made in Piemonte, totalmente rinnovabile. Non
solo, il biometano ci può aiutare a risolvere anche altri problemi ambientali, come l’eccesso di nitrati
nelle falde, trasformandoli nell’opportunità di produrre fertilizzanti organici a km zero.
Dai nostri boschi gestiti sostenibilmente ricaviamo migliaia di tonnellate di legno per scaldare le nostre
case. L’avanzamento tecnologico ci aiuterà a ridurre le emissioni di polveri e a migliorare ovunque la
qualità dell’aria.
L’occasione è unica ed i tempi sono maturi per una produzione energetica rinnovabile e distribuita
con la moltiplicazione delle comunità energetiche su larga scala, nell’industria e nei condominii, con
l’obiettivo di ridurre la povertà energetica nella nostra regione dando una mano al pianeta.

Pensiamo a soluzioni innovative e incisive per affrontare il tema della qualità dell’aria in tutti i suoi aspetti, con particolare attenzione all’efficienza energetica di imprese e edifici, anche del patrimonio pubblico, nuovi sistemi di mobilità e sfruttando le capacità dell’intelligenza artificiale nel gestire il traffico, la generazione e la distribuzione di energia, integrando modalità nuove di spostarci, di spostare le merci, di lavorare, di produrre energia e di scaldarci. Guardiamo al futuro con fiducia, orientiamo la tecnologia a migliorare la vita delle persone. La produzione di energia rinnovabile e la riduzione dell’emissione di gas climalteranti si affianca all’efficientamento energetico delle industrie e del patrimonio immobiliare, a partire dalle nostre case. La concretezza dell’azione viene da politiche coerenti.

NUOVO PIANO DELLA QUALITA’ DELL’ARIA

Il rapporto di valutazione di impatto della Commissione Europea nell’ambito della revisione della Direttiva sulla qualità dell’aria ha dedicato alla Pianura Padana una serie di simulazioni delle concentrazioni degli inquinanti in base a diversi scenari di intervento. E anche nel bacino del Po si assiste, da anni, a una riduzione degli inquinanti in concomitanza con i piani locali di qualità dell’aria voluti dalla direttiva attuale.
In questo contesto è in fase di elaborazione l’aggiornamento del Piano regionale della qualità dell’aria e delle azioni ad esso connesse, per cui è stata istituita una Struttura Speciale – costituita dalle Direzioni regionali, dalle Province e Città Metropolitana, dal Politecnico, da Arpa, con il coordinamento di Ires Piemonte – con l’obiettivo di mettere a sistema le valutazioni relative all’impatto positivo sull’ambiente prodotto dalle varie misure del PNRR, dedicate alla sostenibilità ambientale e sviluppare innovazioni tecnologiche per la riduzione degli inquinanti.
Oltre alle misure previste dai diversi piani di decarbonizzazione del Green Deal, il Fit for 55 e il Repower EU, nel nuovo si conferma l’impegno per l’individuazione di interventi strutturali mirati, tra cui:
● contrastare le emissioni relative ai trasporti, soprattutto dei vecchi veicoli Diesel (responsabili della gran parte delle emissioni di NOx), ad esempio con motorizzazioni alternative e biocarburanti innovativi;
● ridurre progressivamente a zero gli impatti negativi della combustione di biomassa, che
costituisce ancora oggi il 20% del riscaldamento nell’area del bacino del Po e incide sulla produzione di particolato e composti organici volatili non metallici (NMVOC), in focolari singoli, senza sistemi di abbattimento e di efficientamento energetico, anche adottando filtri antiparticolato;
● ridurre le emissioni di ammoniaca da attività agricole e zootecniche che contribuiscono
pesantemente alla formazione del particolato fine secondario, anche adottando soluzioni quali i Biomethane hub.
Le misure innovative studiate e quelle che saranno elaborate nel futuro metteranno sempre più a sistema i vari saperi e si porranno nel solco dell’impostazione suggerita dalla Commissione Europea per perseguire il rispetto dei limiti, pur nel tentativo di non vincolare la libertà dei singoli cittadini, favorendo l’implementazione dell’innovazione tecnologica ad esempio sul fronte dell’intelligenza artificiale per la fluidificazione del traffico, ma anche l’adozione di sistemi che possano migliorare la qualità dell’aria in luoghi ad alto inquinamento atmosferico, come incroci di traffico o strade trafficate
o in aree particolarmente sensibili. Particolare impegno sarà profuso, inoltre, nell’innovazione delle tecniche di monitoraggio della concentrazione degli inquinanti e nella valutazione dei risultati per il miglioramento continuo del sistema di contrasto all’inquinamento.
Daremo piena applicazione al piano per la gestione dei rifiuti approvato nel 2023 per centrare gli obiettivi previsi per la raccolta differenziata il raggiungimento del 70% al 2025, del 75% al 2030 e dell’82% al 2035 e per la riduzione complessiva dei rifiuti pro capite.
Due ferite dovranno trovare soluzione nei prossimi anni. È urgente infatti individuare una soluzione per le scorie nucleari a Trino, per cui va impostato un serio piano di bonifica, e per l’ex Acna di Cengio, dove la comunità attende da anni i risarcimenti dovuti.

La bonifica dell’amianto in tutto il territorio regionale per i manufatti delle imprese e dei cittadini è una priorità per garantire alla popolazione la salubrità degli ambienti di vita. Per fare questo dobbiamo applicare le più recenti tecnologie anche per superare la logica del conferimento in discarica dei rifiuti contenenti amianto.
BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI
Vogliamo continuare a lavorare per snellire le procedure amministrative e velocizzare il recupero dei siti contaminati per le destinazioni previste. L’obiettivo ulteriore è quello del recupero, la rigenerazione e la successiva valorizzazione di siti dismessi e di elementi del patrimonio produttivo regionale già infrastrutturato, limitando un ulteriore consumo di suolo con appropriate politiche di sostegno.

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