Carlo Riva Vercellotti

WELFARE

Piemonte per il sostegno e l'inclusione

A che punto siamo

Abbiamo stanziato 90 milioni di euro del Fondo sociale europeo e creato il voucher Scelta
Sociale che assegna un bonus da 600 euro al mese a persone anziane e con disabilità non
autosufficienti ed è utilizzabile per assistenza domiciliare o in strutture residenziali. Con questa
misura la Regione Piemonte è arrivata a stanziare il record di risorse sulla non autosufficienza, più
di chiunque in passato. Una strada che intendiamo proseguire per sostenere in maniera diretta le
famiglie che si trovano ad assistere una persona anziana o con disabilità, perché possa scegliere di
farlo a casa, o in struttura, senza lasciare indietro nessuno.
Abbiamo incrementato di un milione all’anno i progetti di “vita indipendente” delle persone con
disabilità. Durante la nostra amministrazione, poi, finalmente la Regione ha dato gambe, e risorse,
alla legge per l’invecchiamento attivo. In due anni abbiamo sostenuto progetti per 3 milioni che
prevedano un coinvolgimento attivo degli over65 così da mantenerli parte attiva della società
(ginnastica dolce, percorsi culturali, socialità, volontariato…). È una misura che intendiamo mantenere,
infatti nelle prossime settimane sarà pubblicato un nuovo bando finanziato con 1 milione di euro.
Abbiamo previsto un sussidio per le famiglie piemontesi che devono assistere un figlio
minore affetto da una patologia onco-ematologica, nella consapevolezza che la malattia di un
figlio, oltre a essere un dramma, per la famiglia comporta anche un impatto di tipo economico perché
porta i genitori a lasciare o ridurre il lavoro. Per questo abbiamo previsto un contributo di 1000 euro al
mese (per famiglie con Isee fino a 50 mila euro) per 12 mesi, che potranno essere spesi per esigenze di
tipo abitativo, di trasporto, di organizzazione familiare ed a supporto ai bisogni educativi e psicologici
dei minori.
Abbiamo attivato il Fondo AntiUsura da 1,5 milioni in contributi a fondo perduto per salvare le
famiglie piemontesi dal sovraindebitamento e le partite Iva dal tunnel dell’usura, spesso praticata dalla
malavita organizzata.
Abbiamo potenziato la rete degli ambulatori sociali oculistici e odontoiatrici, che oggi sono
dieci in Piemonte, e offrono cure e occhiali gratuiti alle persone in condizioni di particolare fragilità
economica e sociale.

Per favorire la natalità e la conciliazione vita-lavoro delle famiglie, abbiamo stanziato oltre 8 milioni di euro per il prolungamento degli orari degli asili nidi comunali, a parità di tariffa. È la prima volta in Piemonte e finora hanno aderito 180 comuni. Un sostegno concreto alle donne per essere libere di scegliere se essere madri, lavoratrici o entrambe le cose. Più servizi alle famiglie significa contribuire a contrastare il fenomeno della denatalità e aumentare la richiesta di figure specializzate nel settore dell’educazione della prima infanzia (in prevalenza donne), favorendo quindi così anche l’occupazione femminile. Compito della politica è intercettare i bisogni delle famiglie e tradurli in misure, meglio se strutturali, e in Piemonte siamo nella giusta direzione. Abbiamo previsto 1 milione di euro per “Birth Welfare”, progetto che permette alle imprese piemontesi di realizzare nidi e asili culturali, laboratori didattici per i propri figli. Oltre 1 milione di euro è stato stanziato per il fondo Vita Nascente nel 2024, a sostegno di progetti di tutela materno-infantile rivolti alle donne in difficoltà economico-sociali. Non si tratta di un attacco alla Legge 194 che nessuno vuole in alcun modo toccare, ma che vogliamo applicare nella sua interezza: sia nella parte che tutela il percorso dell’interruzione di gravidanza, ma anche in quella che prevede che, se una donna chiede aiuto per non abortire, possa riceverlo. Insomma libertà della donna garantita, ma, a richiesta, disponibilità all’aiuto. all’interno o consentire ai dipendenti di fruire di servizi come centri estivi, attività
Le Politiche Giovanili della Regione Piemonte sono state improntate seguendo tre assi fondamentali: il primo è stato quello di proporre ai giovani percorsi educativi di formazione che contemplassero l’arte come possibile chiave interpretativa del mondo contemporaneo, il secondo quello di utilizzare lo sport come viatico di abitudini salutari di vita, ma anche come palestra etica e di cittadinanza. Il terzo, non meno importante, quello di formazione contro l’antisemitismo per la classe dirigente amministrativa del futuro. Per il primo caso è esempio, fra tutti, il progetto di cittadinanza artistica attiva “Verso”, realizzato in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Qui l’arte, così come l’analisi dei nuovi media, è diventata oggetto di studio per numerosi giovani che hanno preso parte attivamente a un laboratorio che ha portato alla realizzazione di una mostra. Nel secondo caso vanno citate le numerose iniziative sportive destinate ai più giovani, e oltre a ciò, arrivando al terzo pilastro di azione, è il caso di menzionare i progetti volti a combattere l’antisemitismo. Primo fra tutti il percorso “Ambasciatori della memoria”, rivolto ai giovani delle scuole superiori e incentrato alla realizzazione di una campagna contro l’antisemitismo realizzata insieme a esperti e appartenenti alla comunità ebraica italiana. Ultimo caso da citare quello del percorso di formazione promosso dalla Regione per i giovani amministratori locali under 35, un esempio di investimento nella formazione di tutti i cittadini e di promozione della cittadinanza attiva a vantaggio del nostro territorio e delle comunità.
La nostra coalizione ha voluto assegnare una delega specifica alla casa, dimostrando nei fatti l’impegno per questo settore a cui sono destinati circa 150 milioni ogni anno. Il patrimonio di edilizia sociale nella nostra Regione è di circa 52mila alloggi, di cui circa 49mila gestiti dalle Agenzie Territoriali per la Casa che svolgono un gran lavoro sul territorio. Durante questa legislatura la Regione è riuscita dopo più di 20 anni a sbloccare l’utilizzo di 18 milioni di euro di fondi ex Gescal. Le risorse vengono utilizzate per efficientamento energetico, messa in sicurezza statica, manutenzione straordinaria degli edifici di edilizia residenziale. Nel 2023 la Regione Piemonte, con un impegno significativo anche dal punto di vista economico, ha stanziato 5 milioni in più dell’anno precedente (+ 69,4%) per il Fondo sociale per la casa, per un importo complessivo di 12,2 milioni di euro, per contrastare le nuove povertà, e quindi garantire un tetto a tutti gli italiani che ne hanno diritto. Abbiamo anche previsto un primo fondo da 500 mila euro per sostenere gli inquilini delle case Atc nel pagamento delle maxi bollette e dei conguagli pluriennali del riscaldamento e altre utenze. All’inizio di quest’anno la Regione Piemonte ha approvato la nuova legge sulla casa che riconosce una premialità ai cittadini, di qualsiasi nazionalità d’origine, che risiedono in Piemonte da 15, 20 o 25 anni. Punteggi anche per le famiglie monogenitoriali con figli minori a carico è previsto invece un «bonus» di 3 punti, per le donne vittime di violenza e per le forze dell’ordine. La nuova legge punta anche fortemente a mettere un punto fermo nel contrasto all’illegalità e alla morosità.

Cosa Faremo

Il Piemonte è una terra ricca di esperienze di carità, di volontariato e di filantropia, alcune delle quali avviate qui dai Santi sociali nel secolo XIX e diffuse in tutto il mondo. Oggi conta oltre 300 mila persone attive. La strategia regionale per la sostenibilità sociale ha a cuore la persona, ne valorizza la capacità e le competenze e sviluppa un sistema territoriale integrato di opportunità a sostegno dell’autonomia delle persone e della loro piena partecipazione alla vita della comunità. Nei prossimi cinque anni intendiamo dare piena realizzazione del Fondo Unico per la disabilità per favorire l’integrazione e il raccordo degli interventi sanitari, sociosanitari e sociali. Saranno introdotte nuove modalità terapeutico-riabilitative (es. ippoterapia, mototerapia, pet therapy), e rafforzati i progetti sperimentali per l’ingresso delle persone con disabilità nel mondo del lavoro. Vogliamo proseguire con il contrasto all’esclusione sociale e aIl’emarginazione con investimenti per promuovere progetti che coinvolgano reti di attori pubblici e privati — profit e no profit – al fine di accompagnare e favorire l’inclusione sociale e lavorativa e dare piena attuazione al Piano Regionale Povertà, potenziare i progetti per il diritto al cibo, anche in collaborazione con associazioni no profit come il Banco Alimentare. Centrale resta l’impegno al contrasto della violenza di genere con i servizi di prevenzione, protezione e assistenza, e interventi finalizzati all’inserimento lavorativo e all’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza, i progetti di presa in carico di minori figli delle vittime per prevenire l’allontanamento.
Scelta Sociale, con i suoi 90 milioni di fondi europei direttamente bonificati a favore degli anziani e disabili non autosufficienti, ha rappresentato una novità unica a livello nazionale e una rivoluzione nell’approccio: in Piemonte al centro ci sono i cittadini e la loro libertà di scegliere i servizi, senza intermediazioni. Nei prossimi cinque anni, il modello Scelta Sociale – domanda online, accredito diretto PROGRAMMA DELLA COALIZIONE DI CENTRODESTRA per IL NOSTRO PIEMONTE Elezioni 8-9 giugno 2024 – Regione Piemonte – 32 – sul conto corrente o sconto in retta, scelta in capo all’utente – sarà applicato anche ad altri ambiti delle politiche sociali. Inoltre, grazie all’importante lavoro in sede europea svolto in questi anni, il bonus Scelta Sociale sarà ulteriormente incrementato con l’obiettivo di arrivare progressivamente all’aumento dell’assegno mensile, fatta salva la copertura delle domande idonee, per coprire i costi di assistenza domiciliare (Oss, educatori…) o per le rette in struttura (Rsa, Raf, comunità alloggio …). Chi si occupa direttamente dei propri familiari disabili non autosufficienti merita più sostegno. Istituiremo con legge un fondo per potenziare con risorse regionali i contributi ai caregivers familiari, utilizzabili anche per sostenere prestazioni sociosanitarie non coperte dal SSN (ABA per minori con disturbi dello spettro autistico, parafarmaci per chi soffre di malattie rare, attività aggregative inclusive …) e i soggiorni per lo sviluppo dell’autonomia e il sollievo dei parenti.

Vita Nascente diventerà una misura strutturale, alzando l’asticella dei risultati e potenziando il
proprio raggio di intervento. Non più solo interventi nei confronti di donne in difficoltà socio-economica,
ma un articolato sistema di sostegno alla famiglia e alla libertà di non dover scegliere tra
lavoro e genitorialità, con interventi a sostegno di tutte le madri e coppie: welfare aziendale,
servizi di consulenza, formazione finanziaria, nidi, asili, baby-kit, ascolto e supporto psicologico.
Queste misure si inseriscono nella piena attuazione della Legge 194 che è intoccabile e garantisce la
libera ed autonoma scelta della donna: continuiamo a lavorare all’applicazione nella sua interezza,
sia nella parte che tutela il percorso dell’interruzione di gravidanza, ma anche in quella che prevede
che, se una donna chiede aiuto per non abortire, possa riceverlo..
Per favorire la conciliazione famiglia-lavoro intendiamo ulteriormente incrementare ed estendere la
misura di prolungamento degli orari degli asili nidi comunali, a parità di tariffa, finanziata in
questa legislatura con 8 milioni di euro. Un percorso innovativo che dovrà coinvolgere sempre
più comuni per offrire migliori servizi alle famiglie, per favorire l’occupazione femminile, contrastare il
fenomeno della denatalità, creare opportunità di lavoro nel settore dell’educazione della prima infanzia.
Continuerà l’impegno della Regione nei progetti di sostegno alla genitorialità: oltre 40 milioni di
euro, finanziano 37 progetti di sostegno ai nuclei famigliari per la promozione della genitorialità
positiva, il rafforzamento del sistema di inclusione sociale e di welfare e del contrasto alla povertà
educativa. I bambini sono al centro della nostra azione politica e amministrativa. Vogliamo potenziare
la rete dei “Comuni amici per la famiglia”: amministrazioni che si sono impegnate per adottare un
Piano per la famiglia favorendo natalità, sostenendo il ruolo delle mamme lavoratrici anche con azioni
di welfare aziendale.
Anche nella prossima legislatura istituiremo una delega ai Bambini, tra le competenze della giunta per
riconoscere e valorizzare la loro centralità all’interno non solo delle nostre misure di welfare, ma anche
nella valorizzazione di inziative che li rendono protagonisti della vita della collettività. A questo si ispira
l’istitituzione, che intendiamo confermare anche per i prossimi anni, della Giornata del Gioco libero
all’aperto, a cui hanno già aderito quasi 100 Comuni, per ricordare a tutti e diffondere l’importanza
della libertà di movimento e del gioco “non organizzato”, ma spontaneo, curioso e naturale. In questo
contesto proseguiremo anche con la diffusione del modello del Parco giochi diffuso, luogo in
cui i più piccoli possono riappropriarsi di spazi pubblici, riqualificati con installazioni che rendono
“giocabili” cortili, piazze, viali e spazi all’aperto. In questi anni sono nati 87 Parchi gioco diffusi:
nella prossima legislatura ne promuove l’attivazione in tutti i comuni del Piemonte.

Potenzieremo i contributi agli oratori del Piemonte, sostenendo in particolare anche i progetti
di formazione e accompagnamento sociale promossi nelle periferie urbane più difficili e nelle
comunità rurali più piccole.
Con le risorse aggiuntive estenderemo il sostegno anche alle attività per i giovani svolte dalle
altre confessioni religiose, che intrattengono intese con lo Stato.
GIOVANI
I giovani, messi nella condizione di essere protagonisti, sono una risorsa essenziale per Io sviluppo
sociale ed economico di una Regione capace di garantire ascolto, coinvolgimento, partecipazione,
inclusione per promuovere politiche e interventi specifici. Per questo intendiamo favorire gli strumenti
di cittadinanza attiva, come il servizio civile regionale, avviato nella attuale legislatura e che
intendiamo implementare nei prossimi anni, coinvolgendo più ragazzi e più associazioni.
Per noi è fondamentale l’attenzione al presente e futuro dei giovani e, in generale, alle Generazioni Y
e Z nate fra il 1986 ed il 2003, che oggi si trovano ad affrontare scelte chiave della loro vita, come
l’uscita dalla famiglia di origine o il passaggio dallo studio al mondo del lavoro.
Chi riceverà questa delega alle politiche giovanili attiverà da subito un’azione di ascolto, a partire dai
diversi mondi associativi, per poter definire un Piano giovani di medio e lungo periodo, sfidante e
realistico.
Ecco i punti prioritari:
● ripensare all’offerta culturale e degli eventi anche tramite la riqualificazione di spazi
esistenti, con grande attenzione alle aree dove tali spazi, in ottica anche di ottica di coworking
potranno favorire il ritorno – mantenimento dei giovani sul territorio:
● stimolare il comparto bancario e assicurativo per un maggiore utilizzo dello strumento del prestito
d’onore.
● lavorare alla creazione di un fondo per l’avvio di nuovi nuclei familiari rispetto alle esigenze
di autonomia.
● promuovere le professioni artigiane con il contributo dell’innovazione digitale, anche in ottica
di sostegno al ricambio generazionale.
● sostenere programmi di coabitazione intergenerazionale, in coordinamento con i comuni, e
forme di consultazione e co-progettazione diffusa.

Siamo convinti che la casa sia un bene primario e un diritto intoccabile. Intendiamo quindi applicare nella sua interezza la nuova legge approvata dalla Regione Piemonte all’inizio del 2024. Vogliamo poi proseguire con gli interventi di manutenzione del patrimonio Atc. A questo proposito lanceremo dei cantieri di lavoro destinati ai disoccupati, anche inquilini degli stessi immobili, per la gestione degli spazi comuni, la cura dei palazzi e la manutenzione del verde dei cortili. L’obiettivo è dare piena attuazione al piano N.O.I per la casa, avviato dalla Regione nei mesi scorsi e finanziato con 3 milioni di euro, per favorire i legami di comunità all’interno delle case Atc, contribuendo a farle essere sempre di più, anche con il coinvolgimento dei comitati di inquilini, presidi di quartiere, luoghi dotati di servizi alla persona, come il portierato sociale, sul modello della portineria di vicinato, già avviata in alcuni quartieri di Torino e che può essere estesa con servizi di trasporto e accompagnamento, assistenza domiciliare, coaching individuale, baby sitter e badante diffusa, dopo scuola e servizi per minori, accompagnamento e supporto in ambito lavorativo. A questo proposito intendiamo dotare tutte le case del patrimonio di edilizia pubblica di connessione wi fi gratuita. La pandemia ha infatti reso evidente la necessità di rendere le nostre case sempre più connesse e in rete, per rispondere ai nuovi modelli di didattica e studio da remoto e promozione dello smart working. Per questo motivo e per contribuire ad abbattere il divario digitale, la Regione svilupperà dei progetti sperimentali per dotare le case Atc del territorio regionale di un servizio diffuso di wi-fi gratuito.

La legge approvata al termine della legislatura pone il Piemonte all’avanguardia per quanto riguarda la
tutela e il benessere degli animali da compagnia e prevede in particolare:
● il divieto di taglio orecchie e coda se non per motivi medici
● il divieto di catena e collare a strozzo
● il divieto di regalare animali durante le fiere e le manifestazioni
● restrizioni sull’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli
● aree di sgambamento nei parchi pubblici
● spazi per la sepoltura degli animali d’affenione
Nei prossimi cinque anni daremo piena attuazione al provvedimento, diffondendo una cultura di difesa
dell’animale, con l’obiettivo di valorizzare il loro prezioso ruolo di animale d’affenzione.
A questo si aggiunge la volontà di potenziare la rete degli ambulatori veterinari sociali. Già 15
quelli attivati nell’attuale legislatura, per oltre 100 animali curati, per offrire cure gratuite agli animali
d’affezione dei soggetti più fragili che non avrebbero risorse per affrontare le cure a pagamento.
La misura ha anche una valenza sanitaria e di welfare: la compagnia di un animale è salutare per
le persone, soprattutto se fragili. Curare gli animali da affezione, significa prendersi cura delle
persone fragili della nostra comunità.

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