Carlo Riva Vercellotti

Economia

Innovare per crescere

Nel 2023, il Pil del Piemonte vale 133 miliardi di euro e cresce in linea con il dato nazionale. Non accadeva da anni. La crescita è trainata da Torino e dalla manifattura che, nonostante, le difficoltà, paga ancora un terzo degli stipendi.
Due sono gli assi strategici: automotive e aerospazio. Sull’aerospazio in particolare abbiamo dato il via, dopo molti anni di attesa, alla Città dell’aerospazio e registriamo numeri in grande crescita. Tra il 2020 e il 2022 gli addetti sono passati da 20 mila a 35 mila, il giro d’affari da 7 a 8 miliardi e le aziende da 300 a 450.
A questo si aggiunge il settore digitale, rafforzato dal recente insediamento a Torino da parte del Governo della Fondazione AI4Industry, per dare vita al Centro nazionale per l’intelligenza artificiale dedicata proprio ad automotive e aerospazio.
In questo contesto si inserisce anche il lavoro che abbiamo fatto in questi anni per il futuro di Mirafiori. L’accordo tra Regione Piemonte, Comune di Torino e Stellantis per l’HUB Europeo del riciclo avviato in autunno 2023 rappresenta senza dubbio una delle direzioni per consentire a questo territorio di affrontare la sfida della transizione industriale, ma deve essere accompagnato da una politica che assegni agli stabilimenti torinesi di Stellantis un nuovo modello in grado di riportare la produzione a 200.000 veicoli all’anno.
Anche sul fronte dell’Export il Piemonte si muove meglio della media nazionale: 64,9 miliardi di euro nel 2023, +9,1% rispetto al 2022, con un incremento superiore anche alla media del Nord Ovest, che è pari al +2,7%.
Per quanto riguarda l’occupazione, nel 2023 in Piemonte risultano occupati 1.801.000, +0,9% sul 2022, con un tasso di occupazione del 67,1%, superiore al 61,5 della media nazionale. Per contro nel 2023 il tasso di disoccupazione è sceso al 6,2%, rispetto al 6,5% del 2022 ed è più basso della media nazionale, al 7,7%. Sono buone anche le previsioni occupazionali per il trimestre marzo-maggio 2024: 87.000 contratti programmati dalle imprese piemontesi, +8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023.
I dati economici in crescita sono frutto di una crescente capacità attrattiva del Piemonte. Negli ultimi anni grandi player internazionali hanno aperto siti produttivi in Piemonte. Per fare solo qualche esempio: Coca-Cola ha investito 30 milioni e ha riaperto il sito di Gaglianico per produrre bottiglie in PET riciclato, mentre nel maggio scorso è stata inaugurata a Torino la nuova fabbrica di Cartier nel nuovo sito costato 25 milioni di euro dove lavorano 450 persone di cui 120 appena assunte.
Sempre nell’ultimo anno, Bulgari a Valenza ha avviato i lavori per raddoppiare gli spazi dello stabilimento e assumere circa 650 nuovi dipendenti entro il 2028. C’è poi Google Cloud, che ha aperto a Torino la seconda “cloud region” in Italia con il compito di supportare l’accelerazione della digitalizzazione di aziende locali, amministrazioni pubbliche e organizzazioni globali.
In due anni, 2022-2023, hanno coinvolto il Piemonte ben 37 nuovi progetti di investimento per un valore di oltre 500 milioni. Oggi ci sono contatti in corso con 220 aziende grazie al lavoro coordinato del Team Attrazione, un gruppo di lavoro istituito dalla Regione in collaborazione con Ceipiemonte e agli altri soggetti del territorio, quali enti locali, associazioni di categoria, Camere di Commercio, sistema universitario, della ricerca e della formazione, per intercettare e accompagnare potenziali investitori. Questo lavoro ha già dato risultati riconosciuti: secondo il Financial Times il Piemonte è la sesta regione europea per la sua strategia di attrazione degli investimenti esteri.
Le grandi sfide ambientali, sociali, economiche, tecnologiche che la Regione, come ogni altro territorio in una dimensione globale, deve affrontare non possono essere risolte da attori o territori singoli in isolamento. Il Piemonte è riuscito a mantenere e difendere un buon posizionamento in termini di capacità di creazione e animazione di ecosistemi: si pensi anche solo alla politica dei Poli di Innovazione, ora armonizzata e potenziata anche attraverso la creazione di un unico Sistema regionale in grado di valorizzare le specializzazioni e sviluppare le sinergie, limitando i rischi di sovrapposizioni.

Anche per questo e per non rischiare di disperdere investimenti, relazioni e competenze – nella rapidissima evoluzione del contesto esterno – il Piemonte è ora pronto per promuovere un ulteriore livello di ecosistema collaborativo moderno ed efficace per l’interconnessione e messa in rete delle eccellenze e lo stimolo allo sviluppo in quelle aree ancora deboli nel nostro territorio, che metta a fattore comune le migliori realtà regionali, creando una catena di grande valore ed impatto ambientale, sociale, economico grazie anche a una governance condivisa che consenta la messa in rete delle diverse funzioni ed expertise valorizzandole vicendevolmente senza sovrapposizioni, a partire dalle aree del nostro territorio che più ne hanno bisogno.

Politiche industriali per affrontare il futuro

Il Piemonte è una regione con forti radici manifatturiere, nonostante le crisi industriali che negli ultimi venti anni si sono succedute, e può contare su alcune filiere connotate da elevata specializzazione. All’interno di queste filiere sono presenti grandi e piccole imprese con punte di eccellenza riconosciute a livello internazionale.
Le aziende di medie o grandi dimensioni possono giocare un ruolo strategico nei livelli più elevati della filiera stessa, con una funzione di traino per le nostre PMI nella diffusione e nella selezione di nuove tecnologie. Esse hanno la necessità di rendere i loro processi sempre più veloci e accurati attraverso un miglioramento continuo. In questo contesto occorre rafforzare un ecosistema favorevole alla nascita e alla crescita delle start up che sono in grado di fornire un contributo estremamente importante in termini di idee innovative e la cui presenza rappresenta un asset rilevante per un territorio che vuole migliorare la propria competitività. Ecco perché fattori quali il capitale umano e le competenze, i processi e le decisioni data driven diventano più che mai rilevanti.
In questi anni siamo stati al fianco delle nostre imprese, attraverso la programmazione e i fondi europei, per sostenere la loro competitività, la capacità di innovare e la sfida della transizione ecologica e industriale. Il Piemonte è stata la prima Regione, in Italia, insieme all’Emilia Romagna ad aver il Fesr approvato e questo ci ha consentito di avviare rapidamente le misure e i bandi per mettere a disposizione le risorse: quasi 1,5 miliardi di euro, oltre 500 milioni in più rispetto al periodo 2014-20.
Tra questi sono già stati stanziati le seguenti risorse:

Per quanto riguarda la dimensione economica sempre più di impatto per il futuro delle Start up, il Piemonte ha da sempre un ruolo di rilievo a livello nazionale e, infatti, il volume della produzione del sistema delle startup innovative è passato in 4 anni da 6 a 46 milioni di euro, la crescita annuale è del 66 per cento, il che significa che il sistema raddoppia ogni 22 mesi (fonte Unioncamere). Nell’ambito del Programma Regionale FSE sono stati finanziati interventi di sostegno alla nascita delle start up per gli anni 2023-2024, destinando risorse per 5 milioni di euro.
Sempre rimanendo sul tema delle tecnologie emergenti, la produzione di microchip e semiconduttori è tra i nuovi settori su cui la Regione punta per i prossimi anni, che si accompagnano alla manifattura d’eccellenza, all’automotive – è proprio di queste settimane la nascita della Vehicle Valley per valorizzare la nostra filiera dell’auto dal punto dell’ingegneristico, della produzione e del design – alla logistica e all’aerospazio. In particolare, per quanto riguarda i semiconduttori il Piemonte nel 2025 sarà alla presidenza dell’Alleanza europea per i semiconduttori, di cui oggi è vicepresidente.

FISCALITÀ E FINANZA DI FILIERA: LA POLITICA INDUSTRIALE DELLE 4 F:

1. FACILITARE

● rafforzare le filiere strategiche dell’economia regionale con un’attenzione alle specializzazioni esistenti nei diversi ambiti territoriali regionali
● valorizzare le filiere e le specializzazioni esistenti, ma non rappresentate come patrimonio di eccellenza del territorio ad esempio la microelettronica ed il legno
● accelerare le dinamiche di reindustrializzazione nei territori, semplificando le procedure per il riuso, con una attenta riflessione sulle potenzialità di uso di siti industriali dismessi come hub di produzione energetica in Partenariato Pubblico Privato – PPP
● ridurre i tempi di risposta alle istanze delle piccole imprese attraverso un supporto mirato e un ufficio dedicato in Regione Piemonte, in collaborazione con Unioncamere Piemonte

2. FINANZIARE

● prevedere crediti d’imposta per investimenti delle PMI in innovazione e nelle filiere verdi
● supportare le PMI nella patrimonializzazione per ridurre la sottocapitalizzazione e contenere l’esposizione creditizia nel breve termine anche favorendo fusioni e acquisizioni per la crescita dimensionale a livello territoriale
● abilitare investimenti in tecnologie per la riduzione dell’inquinamento e aumento della sicurezza intrinseca
● continuare a sostenere con forza ricerca, sviluppo ed innovazione, transizione verde e digitale attraverso l’utilizzo delle risorse europee disponibili (FESR)

3. FAVORIRE

● l’aumento di marchi e brevetti supportando la realizzazione di proof of concept
● i processi di cooperazione all’interno dei settori produttivi anche in un’ottica di crescita dimensionale e di supporto all’internazionalizzazione
● le attività di cooperazione pubblico-private per il reshoring e il nearshoring delle attività produttive e per progetti industriali strategici
● la sostituzione nei cicli produttivi delle sostanze chimiche a maggior impatto con quelle verdi, l’acquisizione delle certificazioni ambientali, la riduzione del consumo di materie prime e la cultura ESG

● il sostegno all’attrazione di investimenti esteri e il mantenimento e lo sviluppo delle articolazioni delle multinazionali presenti sul territorio
● il riuso di siti dismessi con incentivi e sgravi fiscali per le imprese che acquistano e riqualificano capannoni nelle immediate prossimità del proprio stabilimento

4. FORMARE

● continuare nel sostegno delle Academy di filiera con attenzione a eventuali nuove filiere e in sinergia con i dipartimenti di formazione
● promuovere e potenziare la rete degli Its, diffondendo tra i giovani, e tra i genitori, maggiore consapevolezza della qualità e delle potenzialità di questi corsi di studio ad alta specializzazione innovativa.

Occorre fornire alle PMI uno strumento agile e veloce per ristrutturarsi, una procedura semplificata di “composizione assistita della crisi” permettendo di negoziare accordi con i creditori in modo rapido ed efficace.
La Regione creerà un Fondo a capitale misto pubblico-privato a sostegno delle piccole e medie imprese e di supporto alle filiere. Sul modello di quanto la Francia ha fatto per il settore auto, anche l’Italia deve sostenere un settore che può e deve ripartire a fronte dell’incessante lavoro fatto a livello nazionale ed europeo, per rivedere con forza l’enunciato contenuto nel programma europeo per l’abbattimento delle emissioni di CO2.
Le nuove tecnologie e la ricerca, per rendere sempre più performanti e non inquinanti le vetture, necessitano di notevoli investimenti e non possiamo lasciare il campo solo ai colossi orientali. Il fondo avrà quindi la mission di supportare e sostenere le filiere con investimenti a 5-10 anni di orizzonte. Una modalità innovativa che consentirebbe allo Stato di supportare le imprese senza una presenza invasiva, che finora è stato il motivo che ha maggiormente frenato la smobilizzazione delle partecipazioni.

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